I videogiochi sono una prerogativa giovanile? Chi sono i giocatori, cosa cercano nei videogiochi e poi, sono deleteri o utili? Il dibattito al riguardo è aperto e ampio, tra detrattori e, ovviamente, appassionati che manco a dirlo sono forti sostenitori delle loro tesi favorevoli. Qual è la situazione attuale?

 

L’industria del Gaming

Non c’è alcun dubbio sul fatto che il commercio dei videogiochi abbia un mercato molto ampio, uno dei settori che comunque, nonostante tutto, non ha risentito della crisi che negli ultimi anni ha portato molte imprese in situazioni di forte difficoltà.

 

Al contrario, durante il lock-down dovuto alla Pandemia da Covid, il mercato dei videogiochi ha conosciuto un significativo balzo in ascesa. D’altra parte le persone chiuse in casa hanno dovuto trovare una valvola di sfogo, un modo per trascorrere le giornate.

 

In tema di Videogiochi ci sono diverse posizioni, preconcetti, pregiudizi che sono da sfatare, almeno alcuni e con queste righe vogliamo fare una fotografia andando a vedere la realtà comprovata da serie ricerche e da analisi di esperti del settore sociale e non solo.

 

Protagonista di questa ricerca è Hearts and Science, un’Agenzia di comunicazione e media di Omnicom Media Group, arrivando a conclusioni molto attendibili. Per fare questo l’Agenzia si è avvalsa di esperti di chiara competenza e andiamo a vedere quali sono le conclusioni cui sono giunti.

 

Giocatori e Giocatrici quanti e chi sono?

Il Gaming oggi rappresenta un vero intrattenimento, al pari di cinema e teatro o almeno quello che erano un tempo. E’ diffusa la convinzione che il mondo dei videogiochi sia un mondo riservato a ragazzi e giovani, se non altro per via di una maggiore predisposizione di questi all’uso della tecnologia e alla manualità.

 

In Italia, questo emerge dall’indagine, sarebbero almeno quasi 17 milioni i giocatori e tra questi anche persone che hanno già superato la gioventù. Questo è dovuto soprattutto alla diffusione degli Smartphone che anche le persone un po’ più avanti nell’età sanno usare, ormai, bene.

 

Il numero di giocatori è aumentato di molto nel corso degli anni, pochi peraltro, ed è in costante crescita. Il numero che abbiamo riportato, perciò, nel momento in cui lo riportiamo è già superato. Alcuni esperti si spingono a ritenere che col tempo la quasi totalità della popolazione sarà coinvolta in videogiochi di vario tipo, secondo lil proprio gusto, anche in funzione dell’età.

 

Come abbiamo detto, nella mente di tanti c’è il concetto che i videogiochi siano più che altro materia che interessa i ragazzi, al massimo i giovani mentre l’indagine ha provato che sono circa 4 milioni le persone che si dedicano a videogiochi di diverso tipo nella fascia di età tra i 45 e i 64 anni.

 

Molte persone che oggi rientrano in questo campo di età, negli anni passati si era avvicinato ai videogiochi che esistevano, il Nintendo ad esempio e così via mentre oggi, soprattutto spinti e stimolati da figli e nipoti, si dedicano a videogiochi più moderni, certo non gli spartito o altri maggiormente giovanili ma pur sempre videogiochi.

 

Altro falso pregiudizio è che i videogiochi vengano più apprezzati e giocati da persone di genere maschile. L’ampia disponibilità di videogiochi sul mercato fa sì che anche le donne trovino proposte maggiormente affini ai loro interessi, ad esempio Just Dance che attrae un pubblico ampio femminile che ama ballare.

 

In sostanza, quindi, i videogiochi sono apprezzati da un’alta percentuale di utenti femminili che trovano, in questi, stimoli, interesse e un legame con ciò che più coinvolge ed emoziona anche.profondamente.

 

Le dinamiche dei videogiochi possono avere una valenza positiva ma anche, purtroppo, negativa. In negativo si trova lo spirito di emulazione e il calo della capacità di discernere il virtuale dal reale, con ricadute su un aumento dell’aggressività e comportamenti socialmente inaccettabili.

 

In positivo i videogiochi possono essere di stimolo sulle tematiche ambientali, ad esempio, al miglioramento del benessere in ogni sua accezione. Come in ogni cosa, non esiste un bene assoluto o un male altrettanto, tutto dipende da come le cose vengono utilizzate.

 

Comunque occorre essere molto attenti alle tematiche dei videogiochi utilizzati dai minori che più facilmente si lasciano dissociare tra virtuale e reale e più tendono ad emulare ciò che vedono a li coinvolge, violenza compresa, derivante di videogiochi.

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